Urbanistica.Interventi su manufatto abusivo successivi alla richiesta di condono
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Cass. Sez. III n. 1234 del 13 gennaio 2025 (CC 7 nov 2024)
Pres. Di Nicola Rel. Corbo Ric. PM in proc. Perillo
Urbanistica.Interventi su manufatto abusivo successivi alla richiesta di condono
Ammettere lavori - sia pur di demolizione - che modifichino il manufatto abusivo, alterandone significativamente la struttura e riducendone la volumetria, al fine di rendere sanabile, dopo la scadenza del termine finale stabilito dalla legge per la condonabilità delle opere, ciò che certamente in allora non lo sarebbe stato costituisce indebito aggiramento della disciplina legale poiché sposta arbitrariamente in avanti nel tempo il termine finale previsto dalla legge per ottenere il condono edilizio, addirittura legittimando ulteriori interventi abusivi
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Elettrosmog. Installazione antenne e necessità autorizzazione paesaggistica
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 9616 del 2 dicembre 2024
Elettrosmog. Installazione antenne e necessità autorizzazione paesaggistica
La disposizione di cui all’art. 86, comma 3, del d.lgs. n. 259/2003, nell’assimilare le stazioni radio base ad opere di urbanizzazione primaria, afferma la compatibilità delle stesse a qualsiasi destinazione urbanistica ma senza che ciò riverberi i sui effetti sui vincoli paesaggistici gravanti sull’area. Per i tralicci o antenne di notevoli dimensioni (nella fattispecie, alta oltre 12 metri) è richiesta l’autorizzazione paesaggistica.
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Urbanistica.Demolizione e ricostruzione
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Cons. Stato Sez. VII n. 10307 del 23 dicembre 2024
Urbanistica.Demolizione e ricostruzione
L’intervento di ripristino di edificio crollato, mantenendo sagoma, prospetti, sedime, caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente, senza incrementi di volumetria, è riconducibile alla ristrutturazione ricostruttiva ex art. 3, comma 1, lett. d), del testo unico dell’edilizia e quindi richiede la segnalazione certificata di inizio attività, di cui all’art. 2 del medesimo testo unico. L’intervento di demolizione e ricostruzione si distingue infatti dalla nuova costruzione, necessitante di permesso di costruire, ai sensi dell’art. 10 del testo unico, per l’assenza di variazioni del volume, dell’altezza o della sagoma dell’edificio.
Acque.Acque reflue urbane: le inadempienze italiane e gli obblighi della nuova direttiva comunitaria
Acque reflue urbane: le inadempienze italiane e gli obblighi della nuova direttiva comunitaria
di Gianfranco AMENDOLA
Rifiuti.Spedizione
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Corte di Giustizia (Grande Sezione) 21 gennaio 2025
« Rinvio pregiudiziale – Ambiente – Spedizione di rifiuti – Direttiva 2006/12/CE – Direttiva 2008/98/CE – Nozione di “rifiuti” – Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento – Articolo 1, paragrafo 4 – Regolamento (CE) n. 1013/2006 – Rifiuti soggetti alla procedura di notifica e autorizzazione preventive scritte – Spedizioni di rifiuti all’interno dell’Unione europea – Articolo 1, paragrafo 3, lettera b) – Validità – Interpretazione conforme alla Convenzione di Basilea – Rifiuti prodotti a bordo di una nave a seguito di avaria in alto mare – Nozione di “sbarco dei rifiuti” – Sbarco parziale dei rifiuti in un porto sicuro »
Beni culturali.Trasferimento ed esercizio della prelazione legale
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 10106 del 16 dicembre 2024
Beni culturali.Trasferimento ed esercizio della prelazione legale
L’esercizio della prelazione legale di cui all’art. 61 del d.lgs. n. 42/2004 ed il rimedio della nullità pertengono a piani diversi e, almeno nello specifico caso in esame, non interdipendenti tra loro. Ciò emerge dalla clausola di riserva posta dal comma 2 dell’art. 164 del d.lgs. n. 42 del 2004 che, dopo aver previsto al comma precedente la comminatoria di nullità di che trattasi, fa espressamente “salva la facoltà del Ministero di esercitare la prelazione ai sensi dell’articolo 61, comma 2”. E, infatti, se, in caso di alienazione non autorizzata, il concreto esercizio della prelazione legale di cui all’art. 61 del d.lgs. n. 42/2004 presuppone logicamente che sia stata fatta valere la nullità dell’atto di trasferimento, esso resta comunque legato ad una valutazione discrezionale dell’amministrazione e, in questi termini, non ne costituisce una conseguenza necessaria
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