Urbanistica. Termine per la conclusione del procedimento di rilascio del permesso di costruire
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TAR Lombardia (MI) Sez. IV n. 1291 del 29 aprile 2024
Urbanistica. Termine per la conclusione del procedimento di rilascio del permesso di costruire
Dal combinato disposto dei commi terzo e sesto dell’art. 20 del D.P.R. n. 380/2001 si ricava che il termine per la conclusione del procedimento instaurato a seguito di presentazione di domanda di rilascio di permesso di costruire è pari a 90 giorni, di cui sessanta assegnati al responsabile del procedimento per la formulazione della sua proposta e 30 assegnati all’organo competente per l’adozione dell’atto finale, aumentati a 40 giorni nel caso in cui sia stato emanato il preavviso di rigetto. In base ai commi 4 e 5 dello stesso art. 20, il termine assegnato al responsabile del procedimento può essere sospeso, ove questi inviti formalmente l’istante ad apportare modifiche al progetto, oppure interrotto per una sola volta per la motivata richiesta di integrazioni a completamento della documentazione presentata. Il termine di 60 giorni, dunque, è riferibile soltanto alla fase dell’istruttoria e della correlata formulazione della proposta di provvedimento, cui fa seguito l’ulteriore termine previsto per la fase decisoria in capo all’organo competente, nell’ottica, tuttavia, di un procedimento unitario seppure bifasico che ha durata massima di 90 giorni, aumentabili a 100 nel caso in cui intervenga il preavviso di rigetto. Il decorso del primo termine, pertanto, non determina la formazione per silentium del titolo, avendo ancora l’amministrazione un ulteriore periodo di tempo per la valutazione dell’accoglibilità o meno della proposta formulata in fase istruttoria.
Urbanistica.Destinatari ordine di demolizione
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Cass. Sez. III n. 17809 del 7 maggio 2024 (CC 18 gen 2024)
Pres. Ramacci Est. Aceto Ric. PM in proc. Mazzeo ed altri
Urbanistica.Destinatari ordine di demolizione
In tema di reati edilizi, l'ordine di demolizione ha come destinatario non solo il condannato responsabile dell’abuso ma anche l’attuale proprietario del bene rimasto estraneo al processo penale, salva la facoltà del medesimo di far valere, sul piano civile, la responsabilità, contrattuale o extracontrattuale, del proprio dante causa; la prospettazione che la demolizione potrà essere eseguita d’ufficio a spese e a carico dell’attuale proprietario del bene non costituisce causa di nullità dell’ingiunzione
Urbanistica.La rigenerazione urbana, tra buoni propositi e scarsi risultati
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La rigenerazione urbana, tra buoni propositi e scarsi risultati
di Nicola DURANTE
Pubblicazione dell'Ufficio Studi della Giustizia Amministrativa
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Elettrosmog.Esposizione a campi elettromagnetici e poteri del comune
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TAR Lombardia (BS) Sez. II n. 293 del 9 aprile 2024
Elettrosmog.Esposizione a campi elettromagnetici e poteri del comune
L’art. 8 comma 6 della legge 36/2001 attribuisce ai Comuni il potere di disciplinare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telecomunicazione, e di minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico. È però esclusa la possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio. Inoltre, non è consentito ai Comuni di incidere, anche in via indiretta o mediante ordinanze contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, sui valori di attenzione, e sugli obiettivi di qualità, tutte materie che rimangono riservate allo Stato e costituiscono oggetto delle valutazioni tecniche dell’ARPA; l’art. 9 comma 1 della legge 36/2001 ha introdotto in via transitoria una procedura di bonifica dei siti caratterizzati da inquinamento elettromagnetico, prevedendo espressamente la delocalizzazione degli impianti di telecomunicazione che all’epoca fossero risultati fuori norma rispetto ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità. Le suddette norme vanno coordinate con i principi della pianificazione urbanistica, in base ai quali è legittimo stabilire una soglia massima allo sviluppo di attività economiche insediate in zone del territorio non più adatte ad ospitarle, ma l’amministrazione non può imporre unilateralmente la delocalizzazione. L’obiettivo della liberazione del territorio dalle attività sgradite può essere perseguito solo attraverso strumenti incentivanti. Eccezionalmente, sono ammessi piani di delocalizzazione a iniziativa pubblica, quando sia necessario tutelare superiori interessi pubblici, e in primo luogo il diritto alla salute delle persone.
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Ambiente in genere.Riflessioni a proposito della valutazione ambientale strategica
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Riflessioni a proposito della valutazione ambientale strategica: autorità coinvolte e autonoma impugnabilità della determinazione di assoggettamento a V.A.S. (Nota a T.A.R. Lombardia, Milano, sez. IV, 12 gennaio 2024, n. 52)
di Ilaria GENUESSI
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Caccia e animali.Revoca del porto di armi
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Consiglio di Stato Sez. III n, 3585 del 22 aprile 2024
Caccia e animali.Revoca del porto d'armi
La revoca del porto d’armi - in quanto atto con finalità di prevenzione di fatti lesivi della pubblica sicurezza - può essere sufficientemente sorretta da valutazioni della capacità di abuso fondate su considerazioni probabilistiche e su circostanze di fatto assistite da meri elementi di fumus, rispetto alle quali l’espansione della sfera di libertà dell’individuo è destinata a recedere di fronte al bene della sicurezza collettiva, dovendo l’interessato essere una persona esente da mende e al di sopra di ogni sospetto e/o indizio negativo e nei confronti della quale esiste l’assoluta sicurezza circa il corretto uso delle armi, in modo da scongiurare dubbi e perplessità sotto il profilo dell’ordine pubblico e della tranquilla convivenza della collettività.
- Acque.Reflui provenienti da struttura sanitaria
- Urbanistica.Segnalazione o denuncia di abuso edilizio alla autorità amministrativa
- Urbanistica.Concetto di ristrutturazione edilizia
- Elettrosmog.Rischi da esposizione a campi elettromagnetici
- Sviluppo sostenibile.Gli incerti confini della discrezionalità del legislatore nazionale in materia di incentivi alle rinnovabili
- Urbanistica.Permesso di costruire diretto
- Rifiuti.Deposito incontrollato e durata della condotta
- Urbanistica.Abusi edilizi tipologie conseguenze e rimedi
- Sviluppo sostenibile.Incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili e silenzio-assenso
- Ambiente in genere.Qualche annotazione comparata sulla pronuncia di inammissibilità per difetto assoluto di giurisdizione nel primo caso di Climate Change Litigation in Italia
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