Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. III decreto n. 1861 del 9 aprile 2020
Caccia e animali,Esercizio della caccia ed emergenza Covid-19
Non riveste carattere di gravità e irreparabilità il danno lamentato dall’appellante, consistente nella impossibilità di praticare la caccia nelle more della definizione della fase di giudizio di merito innanzi al T.A.R. Calabria, e ciò – inoltre, nel caso concreto – a prescindere dalla mancanza di qualunque elemento circa l’esistenza di attuale possibilità di caccia, sia in relazione ai periodi di apertura sia alle restrizioni in vigore per effetto della epidemia COVID-19 (segnalazione e massima Avv. M. Balletta)
Cass. Sez. III n. 10444 del 23 marzo 2020 (CC 29 nov 2019)
Pres. Rosi Est. Zunica Ric. Luciani
Urbanistica.Ambito di applicazione dell’ordine di esecuzione
L’ordine di demolizione del manufatto abusivo di cui all’art. 31 comma 9 del d.P.R. n. 380 del 2001 riguarda l’edificio nel suo complesso, comprensivo di eventuali aggiunte o modifiche successive all’esercizio dell’azione penale e/o alla condanna, atteso che l’obbligo di demolizione si configura come un dovere di “restitutio in integrum” dello stato dei luoghi e, come tale, non può non avere ad oggetto sia il manufatto abusivo originariamente contestato, sia le opere accessorie e complementari, nonché le superfetazioni successive, sulle quali si riversa il carattere abusivo dell’originaria costruzione.
TAR Toscana Sez. I n. 342 del 19 marzo 2020
Ambiente in genere.Scelte pianificatorie da sottoporre a VAS e conseguenze per il territorio
La V.A.S., come anche la V.I.A., comportano scelte largamente discrezionali, nelle quali l’opportunità di un dato intervento viene posta a raffronto con i problemi che da esso derivano. E’ inevitabile che le scelte pianificatorie da sottoporre a V.A.S. comportino sacrifici per il territorio; peraltro il sacrificio in questione deve essere proporzionato e giustificato dall’impatto positivo dell’intervento.
Condizioni necessarie per la produzione di EoW
di Mauro SANNA
TAR Campania (NA) Sez. VII n.1247 del 25 marzo 2020
Urbanistica.Ordine di demolizione emesso tardivamente
Il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell’abuso. Il principio in questione non ammette deroghe neppure nell’ipotesi in cui l’ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell’abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell’onere di ripristino
Cass. Sez. III n. 9736 del 11 marzo 2020 (CC 30 gen 2020)
Pres. Ramacci Est. Corbetta Ric. Forchetta
Ecodelitti.Legittimità costituzionale dell’art. 452-bis c.p.
E’ manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 452-bis cod. pen. (delitto di inquinamento ambientale). Gli elementi costitutivi della fattispecie rimandano a un fatto descritto in maniera sufficientemente precisa, ciò che consente di ritenere rispettato il vincolo imposto dall’art. 25, secondo comma, Cost. nella descrizione dell’illecito penale.
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