Beni ambientali.Interventi in area protetta e competenze Ente Parco e Comune
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TAR Campania (NA) Sez. III n. 862 del 2 febbraio 2024
Beni ambientali.Interventi in area protetta e competenze Ente Parco e Comune
Il preventivo nulla osta da parte dell’Ente Parco prescritto dall’art.13 della legge 394/1991 è a presidio di un regime di tutela del tutto autonomo ed autosufficiente rispetto alla valutazione tipica dell’autorità comunale preposta alla salvaguardia dell’interesse urbanistico, di razionale e ordinato sviluppo del territorio. Ne consegue che, i due procedimenti – il primo di natura urbanistica, di competenza comunale; l’altro di natura naturalistico/ambientale, di competenza dell’Ente Parco – pur se paralleli, mirano al perseguimento di interessi pubblici coesistenti ma tra loro non sovrapponibili, aventi ad oggetto lo stesso ambito territoriale. Più in particolare, i poteri dell’Ente Parco sono preposti alla tutela di un interesse specifico volto a preservare l’ambiente all’interno di una zona di particolare valore naturalistico qual è il Parco. A tale interesse, l’ordinamento conferisce un particolare spessore, anche di rilievo costituzionale (art. 9 Cost.). Ciò rende del tutto coerente l’attribuzione all’Ente Parco di poteri speciali, ancorché inerenti anche ad interventi di tipo edilizio. La ratio dell’art.13 della 394/1991, è quella di radicare un generale potere di intervento dell’Ente a presidio del vincolo alla cui tutela è preposto, ne consegue che l’oggetto di valutazione propria del nulla osta è costituito, oltreché dall’impatto dell’opera sul contesto ambientale oggetto di tutela, da tutti gli aspetti di protezione del territorio, anche relativi alla disciplina di natura urbanistica ed edilizia recepita dalla normativa del Parco
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Urbanistica.Dissenso dei condòmini, legittimità urbanistica e controlli dell’amministrazione: un ritorno alla tutela civilistica dei terzi
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Dissenso dei condòmini, legittimità urbanistica e controlli dell’amministrazione: un ritorno alla tutela civilistica dei terzi
(nota a CGARS, sez. giurisdizionale, 5 giugno 2023, n. 392).
di Ippolito PIAZZA
Rifiuti.Abbandono ed individuazione del soggetto responsabile
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TAR Campania (NA) Sez. V n. 851 del 2 febbraio 2024
Rifiuti.Abbandono ed individuazione del soggetto responsabile
Secondo l'art. 183, lett. h) dlv 152\2006 è considerato detentore dei rifiuti il produttore degli stessi o la persona fisica o giuridica che ne è in possesso. L'art. 188, primo comma del medesimo decreto stabilisce, a sua volta, che la responsabilità in ordine alla corretta gestione dei rifiuti compete al produttore iniziale o ad altro detentore, mentre il quarto comma di questa medesima norma precisa che tale responsabilità non viene meno con la consegna dei rifiuti ad altri soggetti, a meno che vi sia stato conferimento al servizio pubblico di raccolta ovvero conferimento a soggetti autorizzati alle attività di recupero o di smaltimento, e a condizione che il detentore abbia ricevuto il formulario di cui al successivo articolo 193. Risulta evidente in tale quadro che il soggetto che produce il rifiuto, fintantoché non se ne libera nei modi indicati dal citato art. 188, quarto comma, del d.lgs. n. 152 del 2006, è responsabile della corretta gestione del medesimo ed è quindi colui che deve essere individuato quale autore dell'abbandono nel caso in cui il materiale non venga correttamente smaltito.
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Urbanistica.Deregulation edilizia s.c.i.a. (o c.i.l.a.) illegittima e tutela del terzo pregiudicato gli effetti del silenzio del comune nel rapporto tripolare.
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Deregulation edilizia s.c.i.a. (o c.i.l.a.) illegittima e tutela del terzo pregiudicatogli effetti del silenzio del comune nel rapporto tripolare.
Nota a margine della sentenza del Consiglio di Stato Sez. II, dell'11 ottobre 2023, n. 8861
di Lorenzo Bruno MOLINARO
Urbanistica.Giurisdizione per controversie riguardanti pretese scaturenti da una convenzione accessiva a un Piano attuativo
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TAR Lombardia (MI) Sez. IV n. 202 del 29 gennaio 2024
Urbanistica.Giurisdizione per controversie riguardanti pretese scaturenti da una convenzione accessiva a un Piano attuativo
Le controversie riguardanti pretese scaturenti da una convenzione accessiva a un Piano attuativo, rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ai sensi dell’art. 133, comma 1, lett. a), n. 2, e lett. f), cod. proc. amm. perché si tratta di obbligazioni derivanti da strumenti convenzionali che vanno ricompresi tra gli accordi sostitutivi di provvedimenti amministrativi, ai sensi dell’art. 11 della legge n. 241 del 1990, in materia urbanistica ed edilizia
Ambiente in genere.Il procedimento di estinzione delle contravvenzioni di cui agli artt. 318-bis e ss. T.U.A. tra criticità e difficoltà applicative.
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Il procedimento di estinzione delle contravvenzioni di cui agli artt. 318-bis e ss. T.U.A. tra criticità e difficoltà applicative.
di Giulia BALLARINI
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- Rifiuti.Attivazione volontaria di interventi di messa in sicurezza bonifica e ripristino ambientale da parte del proprietario incolpevole
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