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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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  • Rifiuti. Articolo 260 D.Lv. 152/06
  • Rifiuti.Inquinamento da discarica e responsabilità
  • Urbanistica.Rilevanza esposto anonimo
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  • Rifiuti.Sequestro funzionale alla confisca obbligatoria della "res"
  • Beni Ambientali. Modificazione strada preesistente in area vincolata
  • Urbanistica.Diffida adottata ai sensi dell'art. 35 TU edilizia
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Rifiuti.TARSU

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 05 Giugno 2020
Visite: 1481

Consiglio di Stato Sez. II n.2963 del 11 maggio 2020
Rifiuti.TARSU

In materia di tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, rientra nella competenza della Giunta comunale la determinazione delle relative tariffe della TARSU avente natura di tributo, in quanto l’art. 42, comma 2, lett. f), d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, attribuisce al Consiglio comunale il potere di istituire e dettare l’ordinamento dei tributi e, quindi, la fissazione dei criteri di determinazione della tariffa secondo coefficienti qualitativo-quantitativi di produzione dei rifiuti, con esplicita esclusione della determinazione delle relative aliquote

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Rumore.Responsabilità gestore di un pubblico esercizio

Dettagli
Categoria principale: Rumore
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 04 Giugno 2020
Visite: 2452

Cass. Sez. III n. 14750 del 13 maggio 2020 (CC 22 gen 2020)
Pres. Rosi Est. Zunica Ric. PM in proc. Comelli
Rumore.Responsabilità gestore di un pubblico esercizio

Risponde del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone il gestore di un pubblico esercizio che non impedisca i continui schiamazzi provocati dagli avventori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, ciò in base al pertinente rilievo secondo cui la veste di titolare della gestione dell’esercizio pubblico comporta l’assunzione dell’obbligo giuridico di controllare, con possibile ricorso ai vari mezzi offerti dall’ordinamento, come l’attuazione dello “ius excludendi” e il ricorso all’Autorità, che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica; a tal fine, poiché l’evento possa essere addebitato al gestore dell’esercizio commerciale, occorre che esso sia riconducibile al mancato esercizio del potere di controllo da parte dell’agente. Ciò implica un’adeguata verifica in sede di merito, volta ad accertare la consistenza degli spazi fruibili dagli avventori, la tipologia delle emissioni sonore e le iniziative assunte dal gestore del locale per eliminarle o almeno per contenerle

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Urbanistica.Acquisizione al patrimonio comunale dei fabbricati abusivi secondo l’art. 31 del T.U. edilizia n. 380 /2001

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 04 Giugno 2020
Visite: 4194

Acquisizione al patrimonio comunale dei fabbricati abusivi secondo l’art. 31 del T.U. edilizia n. 380 /2001

di Antonio VERDEROSA

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Ambiente in genere.Industrie insalubri

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 04 Giugno 2020
Visite: 3118

Consiglio di Stato Sez. II n. 2964 del 11 maggio 2020
Ambiente in genere.Industrie insalubri

Le disposizioni degli artt. 216 e 217 R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, attribuiscano al Sindaco, ausiliato dalla struttura sanitaria competente, il cui parere tecnico ha funzione consultiva ed endoprocedimentale, un ampio potere di valutazione della tollerabilità o meno delle lavorazioni provenienti dalle industrie, classificate “insalubri” per contemperare le esigenze di pubblico interesse con quelle pur rispettabili dell'attività produttiva, anche prescindendo da situazioni di emergenza . Inoltre, l’autorizzazione per l'esercizio di un'industria classificata insalubre è concessa e può essere mantenuta a condizione che l'esercizio non superi i limiti della più stretta tollerabilità

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Danno ambientale.Riparto della giurisdizione

Dettagli
Categoria principale: Danno Ambientale
Categoria: Cassazione Civile
Pubblicato: 03 Giugno 2020
Visite: 2228

Cass. Civile Sez. U Ord. n. 8092 del 23 aprile 2020 (Ud. 8 ott 2019)
Pres.Petitti Est. Bisogni Ric. Scarlino Energia spa
Danno ambientale.Riparto della giurisdizione

L'art 310 del d.lgs. n. 152/2006 nel prevedere la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, in materia di danno ambientale, si riferisce alla sola ipotesi in cui i provvedimenti amministrativi adottati dal Ministero dell'Ambiente per la precauzione, la prevenzione e il ripristino ambientale siano impugnati dai soggetti portatori di un interesse alla tutela ambientale indicati dal precedente art. 309. Rimane invece ferma la giurisdizione del giudice ordinario nel caso in cui l'azione sia promossa da soggetti a cui il fatto produttivo del danno ambientale abbia recato un danno personale alla salute o alla proprietà secondo quanto previsto dall'art. 313.7 del d.lgs. n.152/2006. La pubblica amministrazione non ha un rapporto di supremazia nei confronti dei soggetti terzi rispetto all'attività soggetta alla sua autorizzazione e controllo e non può pertanto ledere nè affievolire con i suoi provvedimenti diritti soggettivi fondamentali come il diritto alla salute o diritti reali come quello di proprietà, la cui tutela dalle immissioni è già bilanciata rispetto al diritto di utilizzazione delle proprietà confinanti sulla base del parametro della tollerabilità. E' erroneo pertanto distinguere, ai fini del riparto di giurisdizione, l'ipotesi in cui la nocività o intollerabilità derivi da un comportamento materiale non conforme ai provvedimenti amministrativi, che rendono possibile l'esercizio della attività, dalla ipotesi in cui, al contrario, l'esercizio dell'attività sia in concreto conforme ai provvedimenti amministrativi che la legittimano e regolano. Nel primo caso il Giudice ordinario sarà tenuto a sanzionare, inibendola o riportandola alla conformità, l'attività rivelatisi nociva perché non conforme alla regolazione amministrativa, nel secondo caso dovrà disapplicare quest'ultima e imporre la cessazione o l'adeguamento dell'attività in modo da eliminare le conseguenze nocive o intollerabili in danno dei terzi.  (segnalazione e massima Avv. M. Balletta)

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Urbanistica.Regolamento edilizio e dimensionamento degli alloggi

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 03 Giugno 2020
Visite: 1796

TAR Liguria Sez. I n. 291 del 14 maggio 2020
Urbanistica.Regolamento edilizio e dimensionamento degli alloggi

Il potere regolamentare del Comune di intervenire sulla struttura minima degli alloggi è giustificato dall’ampia latitudine dell’art. 4, comma 1, del t.u. edilizia (“Il regolamento che i comuni adottano ai sensi dell’articolo 2, comma 4, deve contenere la disciplina delle modalità costruttive, con particolare riguardo al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi”). Ne consegue che, accanto alle specifiche regole tecniche sull’attività costruttiva, possono essere legittimamente collocate nel regolamento edilizio le disposizioni concernenti i limiti di dimensionamento degli alloggi validi per l’intero territorio comunale. Tale disciplina, peraltro, non ha nulla a che vedere con quella dettata dal d.m. 5 luglio 1975 che (anche per le superfici: art. 2) contiene la previsione di limiti che attengono ai soli requisiti igienico-sanitari principali dei locali d’abitazione.

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  • Urbanistica.Ordinanza di demolizione e obbligo di comunicazione di avvio del procedimento
  • Urbanistica.Disciplina in materia di sicurezza delle costruzioni e normativa urbanistica.
  • Ambiente in genere. ZPS e ZSC classificate come aree protette
  • Rifiuti.Approcci e soluzioni non tanto giuridiche e non solo tecniche: flussi di rifiuti con lo stesso codice, tra servizi pubblici e non
  • Urbanistica.Realizzazione di una recinzione
  • Rumore.Attività svolta in ambito condominiale
  • Acque.Tariffa servizio idrico integrato
  • Aria.Immissioni moleste di vapori e fumi
  • Urbanistica.Sanzione pecuniaria e acquisizione coattiva
  • Rifiuti.Responsabilità del sindaco per gestione illecita

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