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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Rifiuti.Illecita gestione e particolare teniuità del fatto

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 13 Febbraio 2019
Visite: 2925

Cass. Sez. III n. 3579 del 24 gennaio 2019 (Ud 24 ott 2019)
Pres. Lapalorcia Est. Gai Ric. Sgambato
Rifiuti.Illecita gestione e particolare teniuità del fatto

La causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis cod. pen., non può essere applicata ai reati necessariamente abituali ed a quelli eventualmente abituali che siano stati posti in essere mediante reiterazione della condotta tipica, traendone la conseguenza che deve essere esclusa la ricorrenza della particolare tenuità del fatto in caso di reiterato conferimento di rifiuti  prodotti, da terzi in assenza del necessario titolo abilitativo, di cui al reato eventualmente abituale previsto dall'art. 256, comma primo, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152

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Elettrosmog.Impianti di telefonia mobile e legittimità limite distanziale di 150 metri da siti sensibili.

Dettagli
Categoria principale: Elettrosmog
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 13 Febbraio 2019
Visite: 3411

TAR Lazio Sez. II-Quater, n. 1373 del 4 febbraio 2019.
Elettrosmog.Impianti di telefonia mobile e legittimità limite distanziale di 150 metri da siti sensibili.

L’imposizione di un limite cd. distanziale ragionevole (nel caso 150 metri) rientra nel potere regolamentare previsto dall’articolo 8, comma 6, della legge n. 36/2001 per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Le finalità previste dalla norma comportano che il potere regolamentare del Comune vada considerato espressione dell'autonoma e fondamentale competenza che detto ente ha nella disciplina dell'uso del territorio. Esso può tradursi nell'introduzione sia di regole poste a tutela di zone e beni di particolare pregio paesaggistico, o ambientale, o storico artistico, sia nell'individuazione di siti che, per destinazione d'uso e qualità degli utenti, possano essere considerati sensibili alle immissioni radioelettriche, e quindi inidonei alle installazioni degli impianti per la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. (Segnalazione e massima a cura di F. Albanese)

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Caccia e animali.Preapertura della caccia e necessaria esistenza e validità di un piano faunistico venatorio

Dettagli
Categoria principale: Caccia e Animali
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 13 Febbraio 2019
Visite: 2955

TAR Umbria Sez. I n. 27 del 17 gennaio 2019
Caccia e animali.Preapertura della caccia e necessaria esistenza e validità di un piano faunistico venatorio

L’assenza di un piano faunistico venatorio aggiornato e, dunque, di una più generale, approfondita, attualizzata e consapevole programmazione, ancorché non valga a bloccare in toto l’attività venatoria, impedisce che essa possa essere autorizzata al di fuori dei termini ordinari di legge

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Beni culturali.Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato

Dettagli
Categoria principale: Beni Culturali
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 12 Febbraio 2019
Visite: 3374

Cass. Sez. III n. 3578 del 24 gennaio 2019 (Ud 24 ott 2019)
Pres. Lapalorcia Est. Gai Ric. Ferrari
Beni culturali.Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato

Per la configurabilità del reato di cui all'art. 176 del d.lgs n. 42 del 2004, trattandosi di beni per legge appartenenti allo Stato, non sia necessario che essi abbiano un interesse culturale qualificato, ne' che siano qualificati come tali nel provvedimento amministrativo di cui all'art. 13, medesimo decreto, da cui consegue che il possesso di oggetti di interesse artistico, storico o archeologico (appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato fin dal momento della loro scoperta come nel caso in esame trattandosi di monete e reperti archeologici tratti dal sottosuolo) deve ritenersi illegittimo, avendo il detentore l'onere di dimostrare di averli legittimamente acquistati ai sensi della legge 1 giugno 1939 n. 1089, artt. 43, 44 e 46. Da tali presupposti, consegue che grava sul richiedente la restituzione dei predetti beni sottoposti a sequestro l'onere di dimostrare che il possesso del proprio dante causa si è verificato in epoca antecedente all'entrata in vigore della predetta legge . Se il processo si chiude con la declaratoria di estinzione del reato per amnistia o prescrizione, grava sul richiedente la restituzione dei predetti beni sottoposti a sequestro,  l'onere di dimostrare la legittimità del possesso davanti al giudice dell'esecuzione

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Sostanze pericolose.Errori d’interpretazione e di applicazione del regolamento REACH e del principio della certezza del diritto

Dettagli
Categoria principale: Sostanze Pericolose
Categoria: Giurisprudenza Comunitaria
Pubblicato: 12 Febbraio 2019
Visite: 2875

Corte di Giustizia (Prima Sezione) 23 gennaio 2019
«Impugnazione – Regolamento (CE) n. 1907/2006 (regolamento REACH) – Allegato XIV – Definizione di un elenco di sostanze soggette ad autorizzazione – Iscrizione nell’elenco di sostanze candidate all’eventuale inclusione nell’allegato XIV – Aggiornamento di detto elenco con inclusione della sostanza ftalato di bis (2-etilesile) (DEHP) – Errori d’interpretazione e di applicazione del regolamento REACH e del principio della certezza del diritto – Snaturamento dei fatti e degli elementi di prova – Portata del sindacato»

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Beni ambientali.Stabilimento balneare e legittimità autorizzazione paesaggistica con obbligo di rimozione dei manufatti al termine di ogni stagione estiva

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 12 Febbraio 2019
Visite: 5587

Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 738, del 30 gennaio 2019.
Beni ambientali.Stabilimento balneare e legittimità autorizzazione paesaggistica con obbligo di rimozione dei manufatti al termine di ogni stagione estiva.

L'esistenza di un’autorizzazione paesaggistica per interventi (servizi igienico-sanitari, docce, chiosco bar, direzione) per il solo periodo estivo non implica che la stessa debba necessariamente essere concessa anche per il periodo invernale. Risponde infatti ad un criterio tecnico del tutto logico, o comunque non irragionevole, che la valutazione dell’impatto paesaggistico di uno stabilimento balneare abbia riguardo alla differenza dei contesti, estivo e invernale, nonché al fatto che la concessione per tale ultimo periodo si giustifica anche alla luce di un complessivo bilanciamento degli interessi in gioco. La condizione della temporaneità apposta ai titoli abilitativi si fonda sulla ragionevole necessità di limitare allo stretto necessario il danno che l’ambito paesaggistico subirebbe per effetto di tali strutture. Si tratta di un valutazione tecnica che, in definitiva, non viola il principio di ragionevolezza e rientra nell’ambito riservato all’autorità preposta alla tutela del vincolo. (Segnalazione e massima a cura di F. Albanese)

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  • Rifiuti.Legittimità costituzionale legislazione emergenziale
  • Ambiente in genere,Oggetto della valutazione di impatto ambientale
  • Caccia e animali.Disciplina per l'esercizio della mobilità venatoria
  • LEGGE 16 gennaio 2019, n. 7
  • LEGGE 16 gennaio 2019, n. 8
  • Rifiuti.Eow-fine rifiuto. situazione attuale e possibili soluzioni tampone
  • Urbanistica.Acquisizione gratuita al patrimonio del Comune e conseguenze su diritti reali minori e di garanzia
  • Urbanistica.L’autorizzazione e il deposito sismici a sanatoria sono sconosciuti al legislatore statale
  • Aria. Contravvenzione prevista dall'art. 279 comma 1 d.lgs. 152/2006 e sequestro
  • Elettrosmog.Campagne informative

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