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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Rifiuti.Abbandono e condotta del proprietario del fondo

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 07 Dicembre 2021
Visite: 2151

Consiglio di Stato Sez. II n. 7503 del 8 novembre 2021
Rifiuti.Abbandono e condotta del proprietario del fondo

In tema di abbandono di rifiuti l’art. 192 d.lgs. n. 152/2006 attribuisce rilievo alla negligenza del proprietario quando questi si disinteressi del proprio bene per una qualsiasi ragione e resti inerte, senza affrontare concretamente la situazione, ovvero la affronti con misure palesemente inadeguate, risultando invece esimente la diligenza del proprietario, che abbia fatto quanto risulti concretamente esigibile, sicché è imposto invece all’amministrazione di disporre le misure ivi previste nei confronti del proprietario che - per trascuratezza, superficialità o anche indifferenza o proprie difficoltà economiche - nulla abbia fatto e non abbia adottato alcuna cautela volta ad evitare che vi sia in concreto l’abbandono dei rifiuti. La condotta illecita del terzo - ovvero la proliferazione delle condotte illecite dei terzi - dunque non è di per sé una causa che rende non imputabile al proprietario l’evento (la trasformazione del suo terreno in discarica abusiva), né frattura il nesso di causalità tra la sua condotta colposa (id est, caratterizzata dalla trascuratezza e dalla incuria), quando costituisce un fatto prevedibile e prevenibile.

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Acque.Assimilazione acque reflue industriali alle acque reflue domestiche

Dettagli
Categoria principale: Acque
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 06 Dicembre 2021
Visite: 2284

Cass. Sez. III n. 39351 del 3 novembre 2021 (UP 8 set 2021)
Pres. Ramacci Est. Scarcella Ric. Aliberti
Acque.Assimilazione  acque reflue industriali alle acque reflue domestiche

In tema di inquinamento idrico l'assimilazione, ai fini della disciplina degli scarichi e delle autorizzazioni, di determinate acque reflue industriali alle acque reflue domestiche è subordinata alla dimostrazione della esistenza delle specifiche condizioni individuate dalle leggi che la prevedono, restando applicabili, in difetto, le regole ordinarie.

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Beni ambientali.Rapporti tra leggi statali e leggi regionali in materia paesaggistica

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 06 Dicembre 2021
Visite: 2077

Consiglio di Stato Sez. IV n. 7619 del 16 novembre 2021
Beni ambientali.Rapporti tra leggi statali e leggi regionali in materia paesaggistica

La conservazione dell’ambiente e del paesaggio è materia di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell’art. 117, comma 2, lettera s), Cost., con la conseguenza che il legislatore statale conserva in questa materia il potere di vincolare la potestà legislativa regionale, anche primaria, al rispetto delle norme statali qualificate come riforme economico sociali, e fra esse le disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio che disciplinano la gestione dei beni soggetti a tutela. Pertanto, il legislatore regionale non può introdurre deroghe agli istituti di protezione ambientale che dettano una disciplina uniforme, valevole su tutto il territorio nazionale e in particolare non può disciplinare in modo difforme dalla legge statale i presupposti ed il procedimento di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica

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Ambiente in genere.Finalità della VIA

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 06 Dicembre 2021
Visite: 1987

TAR Lazio (RM) Sez. 1-quater n.11507 del 9 novembre 2021           
Ambiente in genere.Finalità della VIA

La valutazione di impatto ambientale ha il fine di sensibilizzare l'autorità decidente, attraverso l'apporto di elementi tecnico - scientifici idonei ad evidenziare le ricadute sull'ambiente derivanti dalla realizzazione di una determinata opera, a salvaguardia dell'habitat essa non si limita ad una generica verifica di natura tecnica circa l'astratta compatibilità ambientale, ma implica una complessiva ed approfondita analisi di tutti gli elementi incidenti sull'ambiente del progetto unitariamente considerato, per valutare in concreto il sacrificio imposto all'ambiente rispetto all'utilità socio-economica perseguita. Nel rendere il giudizio di valutazione di impatto ambientale, quindi, l'amministrazione esercita una amplissima discrezionalità che non si esaurisce in un mero giudizio tecnico, in quanto tale suscettibile di verificazione tout court sulla base di oggettivi criteri di misurazione, ma presenta al contempo profili particolarmente intensi di discrezionalità amministrativa e istituzionale sul piano dell'apprezzamento degli interessi pubblici e privati coinvolti e della loro ponderazione rispetto all'interesse all'esecuzione dell'opera o del progetto, apprezzamento che è sindacabile dal G.A. soltanto in ipotesi di manifesta illogicità o travisamento dei fatti, nel caso in cui l'istruttoria sia mancata, o sia stata svolta in modo inadeguato, e sia perciò evidente lo sconfinamento del potere discrezionale riconosciuto all'amministrazione

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Urbanistica.La ristrutturazione edilizia, gli interventi modificativi nel tempo e la Circolare MIT e Funzione Pubblica del 2 dicembre 2020

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 03 Dicembre 2021
Visite: 4338

La ristrutturazione edilizia, gli interventi modificativi nel tempo e la Circolare MIT e Funzione Pubblica del 2 dicembre 2020

di Antonio VERDEROSA

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Beni Ambientali.Accertamento postumo della compatibilità paesaggistica

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 03 Dicembre 2021
Visite: 2658

TAR Campania (SA) Sez. II n. 2266 del 28 ottobre 2021
Beni Ambientali.Accertamento postumo della compatibilità paesaggistica

I commi 4 e 5 dell'art. 167, d.lgs. n. 42/2004 sanciscono, in linea di principio, la regola della non sanabilità ex post degli abusi, sia sostanziali che formali, aventi rilevanza paesaggistica; la ratio è quella di precludere qualsiasi forma di legittimazione del "fatto compiuto", in quanto l'esame di compatibilità paesaggistica deve sempre precedere la realizzazione dell'intervento; il rigore del predetto precetto è ridimensionato da poche eccezioni tassative, tutte relative ad interventi privi di impatto sull'assetto del bene vincolato; sono suscettibili di accertamento postumo di compatibilità paesaggistica gli interventi realizzati in assenza o difformità dell'autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati; l'impiego di materiali diversi da quelli prescritti dall'autorizzazione paesaggistica; i lavori configurabili come interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria ai sensi della disciplina edilizia; l'art. 167 comma 4, lett. a), d.lgs. n. 42 del 2004 riguarda qualsiasi incremento volumetrico, finanche interrato, aggiungendosi che esulano dal concetto solo le opere aventi funzione servente e prive di funzionalità autonoma; peraltro, in ambito paesaggistico la nozione di “superficie utile” di cui all'art. 167 d. lgs. n. 42 del 2004 deve essere intesa in senso ampio e finalistico, ossia non limitata agli spazi chiusi o agli interventi capaci di provocare un aggravio del carico urbanistico, quanto piuttosto considerando l'impatto dell'intervento sull'originario assetto del territorio e, quindi, l'idoneità della nuova superficie, qualunque sia la sua destinazione, a modificare stabilmente la vincolata conformazione originaria del territorio, sicché di superficie utile deve parlarsi in presenza di qualsiasi opera edilizia calpestabile o che può essere sfruttata per qualunque uso, atteso che il concetto di utilità ha un significato differente nella normativa in materia di tutela del paesaggio rispetto alla disciplina edilizia

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  • Ambiente in genere.Procedura estintiva mediante prescrizioni non obbligatoria
  • Sostanze Pericolose.Mercurio
  • Urbanistica.Funzione della convenzione urbanistica
  • Ecodelitti.Pesca datteri di mare e profitto del reato di disastro o inquinamento ambientale
  • Urbanistica.Silenzio inadempimento in tema di abusi edilizi
  • Sostanze Pericolose.Biocidi
  • Ambiente in genere.Proroga concessioni demaniali marittime
  • Rifiuti.Opere da eseguire su area inquinata
  • Beni culturali.Vincolo di bene culturale a filari di vite maritata
  • Urbanistica.Cessione di cubatura e requisiti

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