Sostanze pericolose.CGUE e glifosato: la carriola del formalismo e il campo della tutela
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CGUE e glifosato: la carriola del formalismo e il campo della tutela
di Stefano PALMISANO
ABSTRACT: La Corte di Giustizia dell’Unione Europea viene investita da un giudice francese di una questione nevralgica in materia di tutela dell’ambiente, della sicurezza alimentare e della salute pubblica: la legittimità del Regolamento dell’Unione Europea n. 1107/2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, alla luce del principio di precauzione.
La Corte respinge tutte le questioni poste dal remittente e, incidentalmente, enuclea un assunto di fondo di grande rilevanza, anche nel complessivo approccio della Corte stessa al thema decidendum: “la validità di una disposizione del diritto dell'Unione deve essere valutata in funzione delle caratteristiche proprie di tale disposizione e non può dipendere dalle peculiari circostanze di un dato caso.”
Nel lavoro si prova a sviluppare un ragionamento critico su questa impostazione che pare connotata da un’impronta eminentemente formalistica.
Rifiuti.Pastazzo di agrumi e parziale utilizzazione come mangime
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Cass. Sez. III n. 1426 del 15 gennaio 2020 (UP 18 set 2019)
Pres. Lapalorcia Est. Ramacci Ric. Ferrari
Rifiuti.Pastazzo di agrumi e parziale utilizzazione come mangime
La qualificazione quale rifiuto del “pastazzo di agrumi” esposto senza alcun particolare accorgimento agli agenti atmosferici e soggetto, stante la sua composizione, a naturali processi di fermentazione, tali da consentire di escluderne una destinazione diversa dal mero abbandono, non viene meno neppure nel caso in cui una parte dello stesso venga utilizzata per cibare il bestiame
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Beni ambientali.Opere stagionali Regione Puglia
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Consiglio di Stato, Sez. VI n.8455 del 12 dicembre 2019
Beni ambientali.Opere stagionali Regione Puglia
L'attuale formulazione della normativa consente che venga rilasciata una concessione che non impone, al termine della stagione estiva, la rimozione delle strutture funzionali all'attività. Tuttavia, l'ottenimento del titolo abilitativo, per evitare la riproduzione di una norma già dichiarata incostituzionale, deve intendersi come espressamente condizionata all'ottenimento del nulla osta delle autorità preposte alla tutela dell'ambiente e del paesaggio. Non può infatti ammettersi che una legge regionale introduca innovazioni al regime della compatibilità paesaggistica, come regolata dal più volte citato art. 146 del d.lgs. n. 42 del 2004 e da effettuare caso per caso, costituendo l'autorizzazione di cui trattasi atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio
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Urbanistica.Sequestro finalizzato alla confisca e facoltà d’uso del bene
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Cass. Sez. III n. 2296 del 22 gennaio 2020 (CC 6 dic 2019)
Pres. Sarno Est. Ramacci Ric. Borrata
Urbanistica.Sequestro finalizzato alla confisca e facoltà d’uso del bene
1. Nel caso di sequestro finalizzato alla confisca la possibilità di utilizzare il bene deve ritenersi normalmente preclusa, come avviene per il sequestro c.d. impeditivo, poiché anche in questo caso lo scopo della misura è quello di sottrarre fisicamente la disponibilità del bene al destinatario della stessa e consentirne l’utilizzazione renderebbe il sequestro efficace nella forma e non anche nella sostanza, senza contare la possibile dispersione del bene, come nel caso in cui sia alienato, ovvero un suo deterioramento (si è ulteriormente specificato che a nulla rileva il fatto, nel caso dei beni immobili e mobili registrati, che la confisca sarebbe comunque assicurata dalla trascrizione del provvedimento imposta dall’art. 104 disp. att. cod. proc. pen., in quanto la finalità di tale disposizione è esclusivamente quella di consentire la pubblicità del provvedimento cautelare a garanzia della sua efficacia ed a tutela dei terzi di buona fede e non già quella di salvaguardare la conservazione fisica del bene, che può evidentemente essere assicurata dal giudice con modalità diverse secondo, le esigenze del caso concreto).
2. Nell’applicazione del principio di proporzionalità ed adeguatezza alle misure cautelari reali l’esigenza di contemperare le esigenze cautelari con una adeguata e non eccessivamente gravosa compressione del diritto di proprietà e di libera iniziativa economica trova comunque un limite nel fatto che l’esercizio di tali diritti conseguenti all’applicazione del principio di proporzionalità avvenga lecitamente e senza incidere negativamente su altri diritti altrettanto meritevoli di tutela. Nella valutazione che il giudice è chiamato ad effettuare, dunque, dovrà tenersi conto del fatto che la salvaguardia dei diritti del soggetto che subisce il sequestro, con conseguente modulazione delle modalità di esecuzione della misura, non può giustificare il sostanziale mantenimento in essere di una situazione di illiceità (come nel caso della facoltà d’uso di un immobile abusivo) o la compressione di altri diritti o interessi garantiti dalla legge. Con specifico riferimento al sequestro di immobili abusivi, peraltro, deve considerarsi, in primo luogo, se le esigenze personali da salvaguardare siano effettivamente rilevanti e se non sia possibile ovviarvi facendo ricorso a soluzioni alternative; che non incidano negativamente su diritti di terzi altrettanto meritevoli di tutela o che non comportino situazioni di rischio per la salute e l’incolumità delle persone (come nel caso di immobili non dotati di agibilità o abitabilità, realizzati senza il rispetto della normativa antisismica o sulle opere in cemento armato).
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Rifiuti.Una creativa attribuzione dei codici CER. Il caso delle acque di dilavamento
Una creativa attribuzione dei codici CER. Il caso delle acque di dilavamento
di Walter FORMENTON, Mariano FARINA, Luca TONELLO, Francesco ALBRIZIO
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Urbanistica.Nozione di effettivo inizio dei lavori
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Consiglio di Stato, Sez. II n.8448 del 12 dicembre 2019
Urbanistica.Nozione di effettivo inizio dei lavori
Quella di effettivo inizio dei lavori è una nozione - per così dire - "elastica", posto che il rispetto del surriferito termine annuale si desume dagli indizi rilevati sul sito dell'intervento, che devono essere di entità tale da scongiurare il rischio che il termine legale di decadenza venga invero ad essere eluso attraverso opere fittizie e simboliche, fermo in tal senso restando che l'onere della prova del mancato inizio dei lavori assentiti incombe comunque sull'Amministrazione comunale che ne dichiara la decadenza: e ciò alla stregua del principio generale in forza del quale i presupposti del provvedimento adottato devono essere accertati dall'autorità emanante
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- Rifiuti.Confisca discarica e bonifica
- Urbanistica.Demolizione, sanzione pecuniaria sostitutiva e pericolo di stabilità del fabbricato
- Beni Ambientali.Opere interrate
- Rumore.Zonizzazione acustica del territorio
- Caccia e animali.Competizioni non autorizzate tra animali
- Rifiuti.Precetti per classificare i rifiuti con codici a specchio
- Urbanistica.In area agricola possono essere realizzate solo strutture finalizzate alle attività agricole
- Urbanistica.Realizzazione soppalco
- Rifiuti.Rifiuto liquido di acque reflue
- Ambiente in genere.Climate case "Urgenda"
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